Ci hanno preso tutto. La nostra identità è un numero di 6cifre, la nostra privacy è limitata ai 3cassetti di cui disponiamo, la nostra dieta è cercare di sopravvivere mangiando il cibo della mensa e la nostra personalità è cancellata dall'uniforme che dobbiamo portare.
Per loro siamo solo gli stipendiati del 2011, l'anno prossimo ce ne saranno degli altri, non farà differenza se saranno le stesse persone o delle altre. Siamo numeri. E quando questo numero cessa di esistere, come ieri sera con Anastassia, devi abbandonare ogni luogo che ti è appartenuto fino a poche ore prima. È assurdo: ti danno un bonus se porti al termine il contratto, ma se resti un paio di ore in più nel pub la sicurezza ti spedisce fuori.
Tutto questo unito al fatto che viviamo in un villaggio piccolissimo in cui le occasioni di vivere una vita normale, con un normale guardaroba sono cose di un altro mondo.
Viviamo spogliati da ogni costruzione sociale e questo ad alcuni spaventa ma per altri è il paradiso! Possiamo esprimerci liberamente. Possiamo essere veri e farci voler bene comunque. Le emozioni che proviamo sono quintuplicate rispetto a una vita normale, il tempo corre molto più veloce ed è tutto molto concentrato e terribilmente intenso. È come se ogni giorno vissuto qui mi regalasse un'esperienza emotiva di una settimana in un contesto "normale", cavoli, meglio di un elisir di lunga vita!!
Adoro questa vita, ma qui sto scoprendo sempre più persone che stanno scappando da se stesse e dal mondo reale. INVECE credo che qui sia il posto giusto per ritrovarsi!!
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